mercoledì 22 aprile 2009

LA CHIESA E I DIRITTI UMANI


Josè Maria Castillo uno dei più prestigiosi teologi europei il cui valore è riconosciuto sia per l’attività accademica svolta nel campo dell’insegnamento universitario (già docente nella Facoltà di Teologia di Granada, e professore invitato nell’Università Pontificia Gregoriana di Roma e di Comillas a Madrid), sia per la numerosa opera scientifica pubblicata in Spagna e all’estero...
ha appena pubblicato con la casa editrice Gabrielli il libro: La Chiesa e i diritti umani.

Castillo mette in evidenza la profonda relazione che esiste tra la crescente importanza che viene attribuita ai diritti umani e la crisi delle religioni, in particolare del cristianesimo e, al suo interno, del cattolicesimo. Alla base di questo legame ci sono le resistenze della Chiesa Cattolica, come Stato della Città del Vaticano e come confessione religiosa, ad assumere senza restrizioni i diritti umani e a promuoverli concretamente. Questa situazione genera notevoli difficoltà nella coscienza di molti e Castillo analizza fino alle estreme conseguenze le implicazioni di questo problema cruciale, che coinvolge la vita e il funzionamento della Chiesa Cattolica, così come il progresso dell'intera società civile. Si tratta in sostanza di sapere «se un'istituzione, pubblicamente accettata, riconosciuta e ufficialmente protetta dall'ordinamento costituzionale di un paese, possa organizzarsi in modo che, in virtù delle sue credenze confessionali, si crede in diritto di privare i suoi fedeli di determinati diritti che hanno come cittadini». Occorre infatti ripensare il rapporto tra la Chiesa e il potere e, in particolare, la pretesa di esercitare ancora un potere temporale che non ha nessun fondamento nelle parole di Gesù che, al contrario, nel mandare i Dodici a predicare: «Ordinò loro che, oltre al bastone, non prendessero nulla per il viaggio: né pane, né bisaccia,né denaro nella borsa; ma, calzati solo i sandali, non indossassero due tuniche» (Mc 6,8-9).


La sua abbondante bibliografia raccoglie tematiche di grande interesse nel dibattito teologico attuale, apportando un valido contributo nella riflessione sul significato della Chiesa e dei sacramenti, del Concilio e della proposta cristiana. La collaborazione di Castillo con l’Università Centroamericana José Simeón Cañas di EL Salvador, lo ha portato a interessarsi alla teologia della liberazione, pubblicando alcune importanti opere sul tema, tradotte anche in italiano dalla Cittadella di Assisi («I poveri e la teologia. Cosa resta della teologia liberazione», Assisi, 2002; «Simboli di Libertà», Assisi, 1983; «Dio e la nostra Felicità», Assisi, 2002). Una delle tematiche che ultimamente hanno attirato l’attenzione del teologo Castillo è stata quella della felicità umana, una felicità sempre minacciata, in ambito cristiano, dall’ossesione del peccato e dal senso di colpa. Per Castillo l’esperienza del Dio di Gesù, un Padre che comunica vita abbondante alle persone, qualunque sia il loro comportamento, offre una visione completamente diversa dell’agire del Signore. Ciò che conta agli occhi di Dio è alleviare la sofferenza dell’uomo e promuovere la sua piena felicità.

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