mercoledì 29 aprile 2009

ROMPERE IL SILENZIO PER POI CAPIRSI

... dal Brasile

Ciao Federico.
Ti scrivo dopo molto tempo che non ci vediamo. Spero che tu stia bene.
Ho visto il tuo blog del 30 marzo che hai intitolato "Allontanato per nascondere".
Stai parlando di me. E hai toppato alla grande.

Di andare in missione, lo avevo chiesto più volte, durante il seminario e durante il mio servizio a Merlara e a Thiene. E che ci andavo, il vescovo lo ha deciso con un anno di anticipo rispetto al mio invio. Lo sapevi? Evidentemente no. E il tuo disagio come prete lo hai proiettato anche in altri che hanno sempre operato con il massimo piacere di essere al servizio del Signore e della Chiesa.

Le calunnie, sono un pericolo costante per chiunque. Gesù stesso non ne è stato esente. A Thiene sono state costruite sul nulla, nemmeno un episodio equivocato o mal interpretato.
Il tenente Scarpellini che ha sporto denuncia ha vinto, Di Natale non è stato assolto; e tu nel blog fai riferimento a un suo esposto, non alla sua assoluzione!

Non ho mai avuto nulla da nascondere nella mia condotta, né in Italia né in Brasile. Ho sempre camminato a testa alta, anche nei giorni che a Thiene avevano scatenato la bufera contro don Angelo e me. Non ho mai avuto paura di mostrarmi in giro.
E così intendo continuare.

Anche a te auguro di "ascoltarti, di farti aiutare e di condividere il tuo cammino alla luce del sole".

Che il Signore ti dia sempre felicità in abbondanza.
Spero che pubblicherai questa mia risposta.
Ti ringrazio.
Cristiano Marsotto


Ciao Cristiano,
anch'io son contento di sentirti e di sapere che le accuse contro di te erano infondate. Hai fatto bene a scrivermi, a tirarmi le orecchie. Dai gridiamolo: Bisogna conoscere prima di parlare! Internet è un oceano, dove c'è tutto e il contrario di tutto.
Il problema però non sono le calunnie, ma il silenzio.
Tutti siamo oggetto di calunnie, me compreso. La mia critica però va principalmente al modo di gestire le situazioni ambigue, pericolose per l'immagine, da parte di chi controlla l'informazione all'interno della Chiesa-istituzione. Accuse e smentite, titoli in prima pagina... non riescono ad affrontare i problemi reali.
Occorre analizzare i fatti alla luce del sole, e arrivare a delle conclusioni abbastanza certe. Attraverso il coinvolgimento delle persone interessate.

Ho lasciato la parrocchia, ma non il ministero, per continuare, come dici tu, “a camminare a testa alta” senza paura di mostrarmi.
Ho lanciato un appello: Affrontiamo seriamente e serenamente la questione dell'abbandono dei preti a Padova! Ma il vescovo, il vicario generale e il direttore del settimanale diocesano... mi hanno risposto che il problema non sussiste, perchè si tratta di casi sporadici.
Scusami se ti ho “pre-giudicato” sulla base di alcuni articoli che ho trovato sulla rete (non credere che siano in parecchi a visitare questo blog!!!). Tu mi hai risposto, adesso ho anche la tua versione e quindi... abbiamo rotto il silenzio!

Le accuse di pedofilia da parte di parrocchiani nei confronti di un prete, a volte sono solo un bruttissimo scherzo, che prima o poi si ritorcerà contro di loro. Cattiveria allo stato puro.
Speriamo quindi che le numerose storie-tragedie raccontate dai giornali siano solo fantasie, me lo auguro davvero. Non ti nascondo però di ricevere confessioni che riguardano i danni che alcuni preti causano in giro, per colpa di una gestione adolescenziale o malata della loro sessualità.
Se vorrai, comunque, potremo confrontarci più seriamente, ricordandomi che sei una persona intelligente.
Ti ringrazio ancora della tua risposta che, certamente, pubblicherò.
Un abbraccio
Federico

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