venerdì 12 febbraio 2010

I SERMONI SCONOSCIUTI DI ANTONIO DA PADOVA

DAL 15 AL 20 FEBBRAIO A PADOVA OSTENSIONE DEL SANTO

MIGLIAIA DI FEDELI, MILIONI DI EURO, IL BUSINESS DELLA RELIGIOSITA'



Antonio di Padova (nato a Lisbona verso il 1190-95) è conosciuto come il santo degli oggetti smarriti o come il fraticello imberbe che si trastulla col Bambinello.
Quasi sconosciuta è l'opera letteraria di questo santo, riversata in sermoni rimasti volutamente sconosciuti per la scandalosa violenza delle espressioni usate contro la gerarchia ecclesiastica. Il Sant'Uffizio, ancora nel 1948, proibiva la traduzione in lingua italiana dei "Sermones Dominicales", perchè i fedeli non erano pronti (dopo sette secoli!) a sostenerne l'impatto.


"I prelati del nostro tempo non sono discepoli di Cristo ma dell'anticristo" (Sermone della IX Domenica di Pentecoste)

Antonio smaschera l'ipocrisia di una chiesa corrotta che, abbandonando il vangelo, crede solo al proprio prestigio e difende i suoi privilegi, innalzando muraglie di decreti e leggi canoniche.

"Ahimè, quante cose mangia il prelato e i poveri gridano alla porta con il ventre vuoto e nudo" (Sermone XXII Dom. Pent.)

"I sacerdoti, anzi, per meglio dire, i mercanti, tendono la rete dellaloro avarizia per ammassare denaro. Celebrano la messa per denaro, e se non fossero sicuri di ricevere i soldi, certamente non celebrerebbero la messa; e così il sacramento della salvezza lo fanno diventare strumento di cupidigia" (Sermone V
Dom. Pent.)

Cosa farebbe Antonio se entrasse dentro alla basilica costruita in suo disonore?

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