mercoledì 3 marzo 2010

TORNATI DALLA NIGERIA

RIPENSO E CONFRONTO

Sono tornato dal caldo della Nigeria
e mi ritrovo al freddo di un Paese più organizzato e sicuro,
meno colorato e meno contento.
Qui posso uscire di casa tranquillamente,
ma non trovo nessuno per strada.
Qui posso fidarmi di tutti,
ma non ho bisogno di nessuno.
Qui i servizi sono più efficenti,
e non serve spiegarsi, contrattare...entrare in relazione.

Ho atteso per tre ore, sotto il sole, la partenza di un pulmino. Assurdo.
Là si parte soltanto quando si è pieni, strapieni.
Durante il viaggio però i passeggeri parlano e discutono. Confusione.
Là nessuno disturba nessuno.
Le braccia sudate toccano le spalle del vicino. Contatto.
Là si vive il corpo con naturalezza.

Sono tornato nell'ordine,
i rifiuti non si vedono lungo le strade, eppure ne produciamo molti di più.
Le nostre auto non emettono quel fumo nero, eppure l'aria è più inquinata.
La sanità e la scuola sono accessibili a tutti,
e questo non è davvero scontato.

Grazie a Dio, stiamo tutti bene.

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