lunedì 26 aprile 2010

Svegliarsi al mattino e...come pregare?

Spesso sento la preoccupazione, mia e di molta gente, di non riuscire a pregare.

"Non dedico abbastanza tempo alla preghiera."
"Non riesco a pregare."
"Al mattino son di fretta, alla sera sono stanco."


Cosa significa pregare?
-Svegliarsi al mattino e recitare le famose preghiere imparate da bambino?
-Svegliarsi al mattino e stare un po' in silenzio?
-Svegliarsi al mattino e leggere una pagina del Vangelo o di un libro di spiritualità?
-Svegliarsi al mattino accogliendo il sorriso del proprio bambino, o donando un bacio alla persona amata?
-Svegliarsi al mattino e contemplare il paesaggio fuori dalla finestra?

Se per preghiera intendiamo quello che noi facciamo per Dio, che senso ha? Ha forse bisogno Dio della nostra preghiera? O non siamo noi piuttosto ad avere bisogno della nostra preghiera come ascolto profondo di noi stessi?

Tante domande, in un momento dove il tempo scorre sempre più in fretta. Ognuno può trovare il proprio modo di pregare, molto serenamente, non esistono modelli, esistono tentativi, esperienze comuni, silenzio di Dio e silenzio nostro... Non solamente preghiera della mente, ma anche preghiera del cuore e del corpo. Pregare con le mani. Pregare con un fuoriprogramma. Pregare con. Pregare come Gesù.

La preghiera ha a che fare con gli altri, oltre che con Dio e con se stessi.

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