domenica 19 aprile 2009

APPUNTI SULLA NIGERIA E I NIGERIANI



La Nigeria, con i suoi 120 milioni di abitanti, è lo stato africano più densamente popolato. É un paese ricchissimo, baciato tutto l'anno non solo dal sole, ma anche da Dio, per le risorse che ha, specie nel sottosuolo: dal gas al petrolio passando per il manganese e l’oro.
Questo Paese ha dato premi Nobel come Wole Soyinka o Ken Saro Wiwa (profeta non-violento dei diritti del popolo Ogoni contro il controllo delle compagnie petrolifere sul delta del Niger) o artisti famosi come Fela Kuti (inventore del ritmo afro beat) o Sunny Ade ma anche ladroni militari che da decenni si succedono ai posti di comando e di potere senza che si veda un minimo di unità da parte dei popoli oppressi e in miseria (sia cristiani o musulmani o vuduisti), per tentare di dare un po’ di giustizia e di “ordine” a questa nazione. Per diventare presidenti in Nigeria occorre avere una formazione militare, così come in Italia occorre avere precedenti penali!
Non tutto il male comunque deve essere addebitabile ai bianchi che hanno colonizzato la Nigeria e che ancora oggi la sfruttano. C’è anche una responsabilità degli indigeni stessi. L'ignoranza e il fatalismo rimangono le cause principale di un sottosviluppo che si è creato soprattutto con il processo di occidentalizzazione che da alcuni anni vuole imporre il modello euroamericano anche ai paesi africani. A volte penso che agli africani vada bene sentirsi inferiori, e me lo ripete anche mia moglie, nigeriana appunto. Per il denaro si è disposti a perdere dignità e chiedere l'elemosina alle assistenti sociali. Forse perchè è l'unico modo per sopravvivere in un mondo governato dalle leggi del mercato e dalla competizione. Non lo so. Forse li abbiamo educati a sentirsi eterni schiavi, servi del padrone bianco, vu' cumprà e operai non qualificati nelle fabbriche disertate dai nostri laureati.
La strada per arrivare ad una pacifica ed equa convivenza tra varie culture è molto lunga. Le feste dei popoli, i ristoranti etnici, le trasmissioni televisive e i libri che affrontano le tematiche di integrazione... non bastano. Rassegnarsi ad aspettare molto tempo prima che le terze o quarte generazioni di immigrati riescano a risolvere i problemi sembra riduttivo. Che fare?
Conoscere, costruire relazioni d'amicizia, non rassegnarsi...insomma credere che il futuro è nelle nostre mani.
(nella foto una famiglia nigeriana in lutto per la morte del padre)

3 commenti:

  1. Ciao Federico

    mi chiamo Marco e ho trovato il tuo blog di estremo interesse! Vivo a Londra con mia moglie che è nigeriana di Benin City e ad agosto andremo in Nigeria per la prima volta a trovare i suoi parenti. Sono molto preoccupato perchè ho sentito storie di polizia corrotta che arrestano, senza motivo apparente, uomini bianchi di donne africane per poi chiedere il riscatto. Tra l'altro portiamo con noi anche la nostra bambina di 2 anni. Mia moglie sa poco o niente di queste cose anche perche vive in UK da ormai 20 anni ed e' andata via da Benin City all'eta' di 10 anni. Tu ne sai di piu? C'e' da preoccuparsi??

    Ciao

    Marco

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  2. ciao marco... sono una ragazzina di 14 anni italiana che quest'anno è andata in Nigeria,per la precisione benin city, a trovare i parenti di mia mamma...diciamo che se sei di pelle bianca salti molto nell'occhio in paese ma se sei accompagnato da gente giusta andrà tutto bene....cmq visitate anche Lagos....lì è pieno d'inglesi, americani, indiani e italiani .....se andate a lagos andate all'hotel meridien di 4 stelle è bellissimo.....cmq BUON VIAGGIO....RIPETO ANDRà TUTTO BENE

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    1. anche io ci sono andata ma 3 anni fa e non vedo l'ora di riandarci

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