domenica 13 settembre 2009

COSE DELL'ALTRO MONDO!


Chiedo scusa all'infermiera africana che lavora nel reparto ustioni dell'ospedale di Padova, se un mio paesano italiano l'ha offesa con una tale rabbia razzista che mi fa vergognare di essere italiano. Di solito ci sono situazioni estreme in cui la pelle, la razza, la condizione economica non contano più. E queste sono le situazioni di malattia, di dolore, che rendono tutti uguali. Deboli e desiderosi di guarire, prima di tutto. Ma la campagna xenofoba è entrata talmente dentro la mente, il cuore, il sangue di molta gente ignorante (se si pensa solo a lavorare e produrre, quanto tempo rimane per la propria cultura?)che arriva a compiere gesti come quello dell'imprenditore di Portogruaro che ha rifiutato le cure dell'infermiera africana "perchè nera". Non solo, ha fatto una scenata pazzesca nel reparto, che è stato necessario l'intervento della polizia.

Isabel, sorella infermiera, quanto avrai sofferto! Lo so, tu dici che sei abituata...e poi cerchi con il sorriso di non far pesare a chi non centra questa ingiustizia! Però come ci si sente ad essere rifiutata e insultata, nonostante il tuo scopo fosse la salute del paziente che avevi davanti? Doppia offesa, doppie lacrime. Ti ha negata due volte, come persona e come infermiera. Il colore della pelle ha cancellato agli occhi del "malato" la tua dignità e professionalità, raggiunta con il sudore e non con le raccomandazioni, proprio nel luogo dove il sangue ha lo stesso colore per tutti gli esseri umani: l'ospedale.
Un fatto del genere poteva capitare a mia moglie.
Se da un lato hai ricevuto un gesto così brutale, sono sicuro che riceverai il centuplo in gesti di solidarietà e amicizia.

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