lunedì 19 ottobre 2009

CHI CI GUADAGNA?

Le indagini di Report di ieri sera mi hanno sconvolto. Sembra tutto così spaventosamente chiaro che non riesco a capire in quale mondo sto vivendo. Gli scandali nella sanità e nella scuola, dove mafia e politica spesso si intrecciano, mi trasmettono sfiducia nelle istituzioni italiane. Le due cose che più mi hanno "colpito" sono state:

- la nuova legge sulla sicurezza del 2008 favorisce la condotta immorale delle piccole-medie imprese che per riprendere l'attività, dopo essere state multate per inosservanza delle leggi in vigore, è sufficiente che paghino 1500 euro. Quindi da una parte si introduce il reato di clandestinità, dall'altra si favorisce il lavoro nero e lo sfruttramento. Chi ci guadagna?

- L'internalizzazione di operai, infermieri, tecnici, ecc... nelle aziende ospedaliere è meno costoso allo stato e più redditizio per il lavoratore rispetto alle varie cooperative che ricevono in appalto i vari servizi. Allora, perchè lo stato (assessori locali) vuole ingrassare alcuni privati quando lo stato stesso soffre di fame? Chi ci guadagna?


di Ilvo Diamanti (Repubblica 19 ottobre)

[...]Comunque, nell'immagine politica dei notiziari e dei programmi di infotaiment (informazione e intrattenimento, miscelati) continua a pesare la distinzione fra Mediaset e le altre reti. Tutti i programmi e i notiziari di Mediaset sono apprezzati dagli elettori di centrodestra - e soprattutto del PdL. Al contrario quelli della Rai e ancor più delle altre reti: Sky e La 7, in particolare. Tuttavia, questa "frattura" appare meno profonda rispetto a due anni fa. In particolare perché l'identità delle due testate leader della rete leader di ascolti - la prima - si è spostata in modo significativo a destra. Ci riferiamo a Porta a Porta, condotta da Bruno Vespa, e al Tg1 diretto da Minzolini. Il quale, anche per questo motivo, ha perso terreno nella classifica della fiducia degli italiani. Superato dai Tg regionali, ma anche, dal Tg3, fra quelli nazionali. Il che spiega la definizione di RaiSet. O di MediaRai. Usata polemicamente per sottolineare la fine della concorrenza e della differenza tra network. Sostituita da una sola entità televisiva, condizionata dal premier e orientata da Mediaset. Il conflitto, semmai, attraversa la Rai, dove il gradimento per il Tg 3, Ballarò (ancora il programma più affidabile nel giudizio degli italiani) e Annozero si allarga fra gli elettori di centrosinistra. La caratterizzazione politica dei programmi più popolari, in tempi di crescente contrapposizione politica, ne ha peraltro ridimensionato il grado di fiducia, negli ultimi anni. (Inversamente agli ascolti). Mentre è significativa la crescita (+10%) di Report, di Milena Gabanelli. Che è un programma di inchieste scomode per tutti. [...]

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