domenica 13 dicembre 2009

LA FELICITA' NELLA/DELLA CONDIVISIONE

GRUPPO BIBLICO: QUINTO CAPITOLO del vangelo di Matteo

La lettura delle beatitudini del vangelo di Matteo ha destato molto interesse, pace, meraviglia, domande...

Come raggiungere la felicità? E' proprio vero che i poveri, gli oppressi, i perseguitati... sono persone felici?

UNA QUESTIONE DI STILE LETTERARIO
Le beatitudini sono 8, numero biblico che richiama il giorno della resurrezione. Chi vive nella logica delle beatitudini, sperimenterà continuamente una vita nuova e piena.

Le parole che l'evangelista usa per le beatitudini sono 72, il numero dei popoli della Terra conosciuti al tempo di Gesù dagli ebrei. Il messaggio delle beatitudini è un messaggio universale, per tutti. Attenzione! In molte religioni è presente questo messaggio.

UNA QUESTIONE DI TERMINI
I poveri "per spirito" sono coloro che scelgono volontariamente, consapevolmente, di abbassare il loro tenore di vita, di ridurre i consumi, le spese, le false comodità, di vivere sobriamente...

Gli afflitti sono gli oppressi del sistema, politico, economico, religioso...

I miti erano coloro che ingiustamente perdevano la terra ed erano costretti a subire la sudditanza dei loro proprietari terrieri.

I puri di cuore sono le persone limpide come l'acqua, trasparenti, coerenti, che dicono quello che pensano...

UNA QUESTIONE DI FIDUCIA
Vivere con poco, condividendo con gli altri i propri beni, economici, intellettuali, spirituali... non fa morire di fame nessuno! Nonostante sia un'esperienza che constatiamo nelle piccole scelte che facciamo, c'è sempre la paura di rischiare un po' di più, di fidarci di queste parole, di rinuciare a ciò che riteniamo indispensabile. La condivisione è una rinuncia apparente. Inizialmente sembra un semplice dare, un privarci, ma poi si rivela un ricevere il centuplo.

LA CONCLUSIONE E IL CAMMINO
Il messaggio delle beatitudini, che è il messaggio centrale del vangelo (ama il prossimo tuo come te stesso, c'è più gioia nel dare che nel ricevere, ...), espresso in altri termini, mi sembra questo:

se riusciamo a costruire relazioni sane, positive, basate sull'amore gratuito, sulla reciprocità, sulla condivisione... avremo sempre qualcuno accanto nei momenti difficili, che non ci lascierà soli, e che darà senso a una situazione apparentemente negativa, che trasformerà il fallimento, il dolore, in una occasione di rinascita.

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