martedì 22 dicembre 2009

MENO RIGIDI E PIU' DINAMICI

LETTERA DI NATALE DEL FRATELLO FABIO LAZZARO
(discepolo di Cristo sulle strade dell'Ecuador)

Care amiche e amici,
il Natale, come ogni anno, ci invita a lasciarsi sorprendere, non solo in forma romantica davanti a un bebé fragile, ma di fronte a una presenza e uno stile di Dio che sempre va fuori dei nostri schemi, un Dio che non é facile incontrarlo in “Gerusalemme” ma nella Nazareth degli inferiori e degli scismatici, nella Betlemme dei poveri pastori emarginati dal clero per il loro lavoro (erano impuri), delle persone analfabeta che ai nostri giorni non si farebbero problemi se Fabio chiederá o no la dispensa al Vaticano ma a cui solo interessa che Fabio si stia lasciando guidare dallo Spirito di Dio, che sia segno di amore e di grazia, se si stia sforzando per essere trasparenza del Dio della Vita per chi lo incontra..
Per me e per ciascuno di voi cari amici e amiche che mi leggete questo sia il mio augurio per Natale! Non sono abituato a inviare messaggi in Power Point, o “tarjetas virtuales” come di dice qua, ma sí é sicuro il mio ricordo, il mio affetto e la mia preghiera. Un abbraccio pieno di speranza, e di pace.... anche a nome dei tanti semplici che mi circondano ogni giorno in questa parte del Sud del Mondo!!!

ALCUNI CHIARIMENTI PER I FRATELLI PRETI
In questi giorni che riviviamo la vicinanza e la misericordia del Dio della Vita che ha voluto assumere la nostra carne con tutto quello che include (sentimenti, vita concreta, umori, pensieri...) mi sembra il momento piú adatto per condividere alcuni sentimenti...
Tutti coloro che mi leggono su questo sito mese a mese, sanno della mia scelta di non continuare ad attuare come prete celibe, conoscono le mie parole critiche dei mesi scorsi, e (per alcuni) fu facile emettere giudizi e reazioni... per lo meno affrettate.
Mi é stato detto che porto dentro rabbia, che non ho trovato pace e tanti sono preoccupati per me.Quello che é vero é che questa esperienza ha lasciato delle ferite e delle delusioni e quindi é probabile che a volte posso usare delle parole forti nelle mie espressioni.
Comunque sempre la parola scritta é “traditrice”, non é facile tradurre in parole quello che uno sente.
Sarebbe molto facile per me (come moltissimi qui critici con la Chiesa cattolica) incorporarmi in qualche comunitá evangelica, ma sto seguendo proprio il cammino piú difficile (come sempre faccio) ma forse piú autentico... quello di lottare da dentro, sentendomi parte di questa chiesa che mi ha comunicato la fede e tanti doni, nella quale ho conosciuto numerosissime belle persone coerenti e restate dentro... con infinite sofferenze proprio perché sono parte e amo la Chiesa!
Quello di cui sono sempre piú chiaro é che la chiesa ha confini diversi da quelli visibili, che Gesú ha voluto animarci a uno stile di vita e di relazioni piú che di strutture (che a volte soffocano), ma questo non vuol dire che butto tutto nel cestino... come alcuni pensano. Per questo sto partecipando e aiutando nella parrocchia S.Felipe, vicino a dove vivo, ma sto anche cercando di creare un gruppo biblico ecumenico che aiuti ad essere critici e rispettosi.
Semplicemente sto pensando a voce alta e dispiace che dentro al clero spesso non si possa pensare, agire in voce alta!!! Ovviamente senza arrogarsi l’idea di avere ragione. Io sogno una chiesa piú semplice e piú misericordiosa, piú aperta al diverso e a chi “rompe”, come una famiglia che nonostante non capisca l’agire del figlio adolescente lo ascolta, cerca di mettersi al suo livello e si lascia un po’ interrogare.
Io onestamente mi sento proprio in pace, in grazia di Dio e prete in ricerca! Mi sento allo stesso tempo sempre piú innamorato di una donna speciale che é un dono incredibile del Signore alla mia vita. Non sto rinunciando alla chiamata di Dio, non sto rinunciando ad essere missionario, non sto rinunciando alla comunione con la chiesa, solamente non mi sento “allineato” a tante dichiarazioni e documenti della Santa Sede. Non ho mai pensato di essere superiore, ancor meno che gli amici preti che restano al loro posto siano meno “evangelici”... solo che capisco le sempre piú numerose diserzioni dal clero (suore e preti che lasciano) e sono contento per loro, come sono contento per chi resta! Ognuno ha un cammino personale che se fatto alla luce di Dio e della coscienza guidata dallo Spirito é degno di ammirazione... anzi, a volte di contemplazione!
Anche Gesú fu un “non allineato” e per questo ucciso dal clero del tempo, ma allo stesso tempo andava alla sinagoga, accoglieva i maestri della legge e i dottori disponibili a seguirlo o per lo meno ad ascoltarlo.

(Feliz Navidad)
Fabio
(fabiofubex@gmail.com e in Skype lazzaro.fabio)

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