venerdì 11 dicembre 2009

L'IDEA DI PROGRESSO DEL BRASILE

L'argomento "sviluppo sostenibile" occupa l'agenda dei governi di mezzo mondo. Il Brasile con l'estensione di territorio che possiede, le foreste, i fiumi ecc, invece continua a ignorare solennemente ogni concetto di salvaguardia dell'ambiente in favore di un modello di sviluppo suicida. Si scavano pozzi di petrolio in mezzo al mare dove, a settemila metri di profondità si trova un giacimento così grande che renderà il paese completamente autosufficiente. Si stimola la monocoltura della canna da zucchero per estrarne etanolo con cui rifornire automobili che affogano le nostre città: solo a São Paulo ce ne sono più di sei milioni! Si intraprende un'avventura faraonica, come la trasposizione delle acque di un enorme fiume del nord-est con la scusa (sacrosanta!) di portare acqua alle popolazioni delle zone aride, ma con il reale obiettivo di stimolare la presenza di industrie europee per la coltivazione massiccia – una ennesima monocoltura – di prodotti destinati a quei mercati. E ci si è dimenticati del problema fondamentale che da secoli provoca miseria e morte: la Riforma Agraria. Le ultime azioni del MST (il Movimento dei Lavoratori Senza Terra) hanno scatenato l'ira del paese intero sia contro egli stesso che contro la stessa idea di riforma che viene sempre associata al comunismo collettivista bolscevico. D'accordo, forse i metodi del Movimento sono discutibili, ma...

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