mercoledì 25 novembre 2009

DOPO L'ASSEMBLEA SUL CONTRATTO NAZIONALE


Durante l'assemblea alla Carraro di Campodarsego sul contratto nazionale firmato dalla Fim e Uilm il clima è stato davvero pesante. Ognuno vuole difendere i propri padroni, con il risultato di creare divisione tra gli operai e indebolire ulteriormente la loro voce. Si è parlato di democrazia, "potere al popolo" gridava con passione il rappresentante della Fiom. Un potere inesistente, dal momento che le vere decisioni vengono prese dall'alto, senza l'opinione della base. Ma, è sufficente definire democrazia come potere al popolo? Un popolo che ragiona sulla base di un'informazione telecomandata da una manciata di imprenditori, è un popolo libero di scegliere? Un folla di operai che approva le critiche di un sindacalista carismatico, è attirata forse dal tono della sua voce o dalla conoscenza dei temi che ha toccato? Quanti di noi hanno letto, meditato, confrontato il nuovo contratto nazionale dei metalmeccanici? Il vero ostacolo contro la democrazia è l'ignoranza, la non-volontà di informarsi di persona, di conoscere i fatti. E poi l'assenza di coerenza. Se chiediamo giustizia dall'alto, vediamo se noi la pratichiamo! Vorrei sapere quanti operai della Carraro hanno un secondo o un terzo lavoro, pagato in nero naturalmente. Cari sindacalisti, andate per le case, controllate la situazione dei vostri iscritti così i vostri discorsi saranno meno campati in aria!
E poi ho notato che siamo bravi a scontrarci sulla quantità di soldi che riceveremo in busta paga. Litighiamo, ci rodiamo il fegato, rifiutiamo il saluto di un collega perchè iscritto al sindacato diverso dal nostro... Miseri, poveri, abbiamo inconsapevolmente abboccato all'esca del padrone! Guardate, se Berlusconi o chi per lui, dovesse chiedermi 100 euro, glieli darei subito, beffeggiandolo magari. "Tienti pure tutti i soldi, ma non mi toglierai la possibilità di essere felice! Non ho bisogno di escort per essere soddisfatto sessualmente! Nè di amici comprati per essere riconosciuto."

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