martedì 24 novembre 2009

MEDIATORI CULTURALI: PONTI TRA IDENTITA'

La mediazione culturale cerca di costruire, di creare legami, di trovare un ponte là dove ci sono difficoltà di comunicazione o conflitti di valori, fa da tramite fra società e gli immigrati, ma non ha potere decisionale.
Mentre in Francia o in altri Paesi europei, la maggior parte dei mediatori culturali lavora in associazioni di immigrati, e solo una minoranza è alle dipendenze delle istituzioni (scuola, ospedale, amministrazione comunale), in Italia avviene il contrario: le associazioni di immigrati non sono abbastanza preparate a svolgere un servizio di mediazione o fanno fatica a sopravvivere per mancanza di sostegno.

La questione centrale che ci interpella è questa: i mediatori devono lavorare per un'istituzione o devono essere autonomi?

Il tentativo dell'associazione Migramente di Padova è quello di formare un gruppo di immigrati alla mediazione culturale. Il corso è appena iniziato, è dura un paio di settimane. Troppo poco per cercare di preparare delle persone ad un compito così delicato. Domani terrò una lezione su: Modelli di intercultura. Trattandosi di immigrati, dovrebbero essere avvantaggiati rispetto all'approccio interculturale: in genere hanno già sperimentato gli stessi conflitti nel loro percorso personale e dovrebbero verli superati in maniera armoniosa.

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